Al convegno “Assistenza sanitaria per l’entroterra”, tenutosi a Dolceacqua, sono arrivate le proposte dell'Associazione Pensionati di Cia Liguria con l’intervento di Giancarlo Cassini che è anche coordinatore regionale del Cupla ( Coordinamento dei Sindacati dei Pensionati del lavoro autonomo).
“Per garantire una maggior copertura sanitaria nell'entroterra si deve passare attraverso una revisione delle proposte regionali che preveda la creazione di poliambulatori messi a disposizione dei Comuni nei quali, in giorni concordati, occorre prevedere la presenza di personale medico e infermieristico – ha detto Cassini -. Ma per garantire una maggior copertura sanitaria occorre anche mantenere e rafforzare il servizio di rete di emergenza nonché la creazione e la realizzazione di un servizio di telemedicina in grado di dare le risposte necessarie in tempi brevi ai bisogni degli abitanti dell'entroterra.
Per questo è necessario già da ora operare per garantire le reti di connessione, i software e le attrezzature necessarie per i medici che dovranno utilizzarle. Soprattutto occorrerà organizzare il sistema della presenza continua degli specialisti di ogni settore in grado di analizzare e dare le risposte.
Occorre operare nel complesso affinché il sistema di medicina pubblica sia in grado di dare risposte all'altezza delle esigenze dei cittadini tutti e, in particolare, dell'entroterra.”
Al convegno organizzato dal Sindaco di Dolceacqua, Fulvio Gazzola, hanno partecipato molti sindaci dei comuni dell’entroterra imperiese, i medici di famiglia del territorio, i rappresentanti delle associazioni di pensionati, assessori e consiglieri Regionali ed i vertici dell’Asl.
Obiettivo: far conoscere le problematiche presenti e future dell’assistenza sanitaria per i residenti dei Comuni del medio e profondo entroterra, e l’impatto che avrà su questi territori il nuovo piano socio sanitario regionale.
“ Diminuisce la fornitura di servizi sociali con meno presenza di personale specializzato e l'assistenza domiciliare è quasi tutta a carico dei Comuni, piccoli e con poche risorse disponibili – ha ricordato Giancarlo Cassini -.
Diminuisce il numero dei medici di medicina generale e le aree marginali sono le meno appetibili per chi vuole iniziare a lavorare nel settore.
I tempi lunghi di attesa per i servizi medico specialistici, in molti casi oltre i 6 mesi dalla richiesta, hanno portato nel 60% dei casi alla necessità di rivolgersi ai Centri privati con il conseguente costo economico che grava su pensionati che percepiscono pensioni anche inferiori ai 600 euro mensili.
La Regione Liguria con i fondi del PNRR ha messo a disposizione una somma davvero rilevante per aumentare la presenza di nuove strutture sanitarie sul territorio regionale:
44 milioni per realizzare 33 Case di Comunità; 24 milioni per realizzare 11 Ospedali di Comunità; 5 milioni per 16 Centri operativi territoriali per rendere possibile la telemedicina (oltre a altre risorse per migliorie e attrezzature).
A questi fondi la Giunta Regionale con una delibera dell'8 marzo ha dovuto aggiungere altri 16 milioni per aver sottostimato i costi di alcuni interventi.
Tutti questi fondi serviranno solamente per costruire gli immobili. Del personale necessario a farli funzionare per ora non si sa nulla”.