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Dal vecchio al nuovo Governo: dote di 25 milioni di euro a favore delle aziende del settore florovivaistico


 Il nuovo Governo potrà far leva sullo schema di decreto a favore del settore florovivaistico per  contrastare gli effetti del rincaro dei prezzi energetici. Uno degli ultimi atti firmato dal Ministro uscente Stefano Patuanelli, dopo l'intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni.
Lo schema di decreto, fortemente atteso dal settore, è frutto dell’ impegno dell’ Associazione Florovivaisti Italiani con il sostegno di CIA Agricoltori Italiani.
“ E’ previsto uno stanziamento di 25 milioni di euro a valere sul "Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura" – commenta Aldo Alberto, presidente dell’ Associazione Florovivaisti Italiani -.  Un risultato importante, per valore e soprattutto per il riconoscimento della strategicità del comparto florovivaistico nel panorama agricolo italiano”.
Secondo le stime Istat dovrebbe coinvolgere oltre 8 mila imprese florovivaistiche, per un totale di circa 8814 ettari di superfici a serre o con strutture protette, che necessitano a seconda delle esigenze sia di raffrescamento che di riscaldamento.
Il contributo concedibile, anche nel rispetto di quanto previsto dal Quadro temporaneo europeo di riferimento, è pari al 30% dei maggiori costi sostenuti nel periodo marzo-agosto 2022 rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l'acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda. 
È prevista la possibilità di erogazione di un acconto pari al 90% del contributo spettante.
Obiettivo dell'intervento è quello di salvaguardare la competitività del settore ed evitare chiusure o arresto della produzione per assenza di liquidità delle imprese florovivaistiche per le loro esigenze di utilizzo dell'energia sia per il raffrescamento delle strutture serricole che per il loro riscaldamento, oltre al generale impatto su tutti i mezzi di produzione (fertilizzanti, prodotti fitosanitari, imballaggi, trasporti, materiale di propagazione), con sensibili impatti sull'occupazione.



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