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Cinghiali. Cia Liguria: l’idea di Bucci di portarli fuori dalla città, irrispettosa per chi subisce danni nella Città Metropolitana


Cinghiali ovunque. Ma per il Sindaco Marco Bucci sarebbe sufficiente “portarli via dalla città e rimetterli nel loro habitat”.
 
“C’è scarso senso della realtà in queste dichiarazioni e poco rispetto per chi vive fuori dal centro città – commentano Stefano Roggerone e Federica Crotti, rispettivamente presidente regionale di Cia Liguria e presidente di Cia Liguria di Levante -. Rammentiamo al Sindaco che è anche Sindaco della Città Metropolitana  e che dovrebbe aver chiaro l’interesse collettivo di quest’area oltre che maggior rispetto per chi subisce i danni di una presenza  incontrollata di selvatici.
Rammentiamo altresì al Sindaco che il suo Comune è il larga parte compreso nella zona “rossa” per effetto dei casi di peste suina e che la “movimentazione” degli animali non solo è impossibile ma è vietata”.
 
Cia Agricoltori Liguria ricorda che i cinghiali non possono essere spostati semplicemente perché il numero di cui si parla è oltre ogni soglia della decenza e della tollerabilità territoriale. C’è in essere una procedura di contenimento per evitare danni maggiori a causa della PSA e - anche se sempre annunciati  ma non ancora avviati, sono previsti interventi di “depopolamento” di non meno di 15.000/20.000 capi.
 
“Sarebbe utile che le diverse istituzioni, che hanno competenze e responsabilità diverse, si coordinassero mettendo in campo azioni concrete di contenimento del fenomeno, ognuno per la propria parte, anziché esternare teorie singolari – proseguono Roggerone e Crotti -.  Il Sindaco si coordini con la Regione che ha le competenze per agire e dia segnali concreti di interventi ad esempio valutando la possibilità di mettere a disposizione – previa opportuno percorso formativo - personale della Polizia locale che possa concorrere alle catture ed agli abbattimenti, segua l’esempio di altri comuni e predisponga le gabbie di cattura per dare protezione alle aree più sensibili.
 
L’atteggiamento di chi dichiara “a me non interessa l’abbattimento, ma che vengano posizionati fuori dalla città. Saranno poi i veterinari a stabilire quanti sono i capi che devono essere abbattuti. Ma non è questo il punto. Il problema è portarli fuori dalla città. E se per portarli fuori dalla città è necessario arrivare al proiettile con iniezione, per poterli addormentare, trasportare e portare fuori, allora ben venga” è  irrispettoso dei cittadini che “abitano fuori città” (ci dica dove è il confine della Città, Signor Sindaco!) delle attività agricole che subiscono danni, della popolazione che deve convivere con presenze ormai intollerabili e pericolose”. 



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