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Il dopo Euroflora. Roggerone :” Ora la Regione Liguria sostenga lo sviluppo della floricoltura nella nostra regione”


 E’ terminata Euroflora.  Quest’anno ha partecipato Cia Agricoltori  tramite l’Associazione Florovivaisti Italiani con un bellissimo Giardino distribuito su quasi 500 mq.
Si stima che circa 80.000 persone lo abbiano visitato. Merito di Aldo Alberto, imprenditore ligure e presidente nazionale dell’Associazione; della coordinatrice nazionale Barbara Di Rollo, di Erri Faccini, imprenditore del settore, coordinatore del progetto e dell’allestimento. E di tutti i florovivaisti di 8 regioni diverse che hanno contribuito alla realizzazione del Giardino con oltre 2000 piante e fiori.
Una partecipazione che ha portato a straordinari risultati. Tre medaglie d’oro ed una d’argento sono stati i premi vinti dalle piante e dai fiori presenti nell’area espositiva di Florovivaisti Italiani che è stata inserita anche tra gli spazi meglio mantenuti nel corso di tutta la manifestazione.
“ Euroflora è stata una grande occasione di attrazione turistica soprattutto per il Comune di Genova, rimane l’unico appuntamento italiano tra le “floralies” riconosciute da AIPH, con un contesto che rende evidenti le differenze con le edizioni di Euroflora di alcuni anni fa – commenta Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria -. Senza nulla togliere alla manifestazione  siamo comunque molto lontani da un evento punto di riferimento internazionale per il florovivaismo.
Al termine di Euroflora 2022, che ha comunque messo in evidenza la capacità di adattamento del settore e l’alta qualità delle nostre produzioni, vogliamo rilanciare una riflessione per mantenere un ruolo di primaria importanza per la nostra floricoltura che ha bisogno di ricerca, ricerca della qualità, ricerca per trovare nuovi fiori più belli, che abbiano bisogno di meno trattamenti e non abbiano necessità di riscaldamento. La sfida, oggi, è quella della sostenibilità ambientale ed economica.
La Liguria è la regione floricola più importante d’Italia ma le aziende sono di dimensioni molto piccole e a conduzione prevalentemente  familiare.
Questo rende ancor più necessario un sistema pubblico di ricerca e di servizi di assistenza pensato per dare risposte al nostro sistema produttivo, che è ineguagliabile in termini di passione, competenza e capacità, ma che non può da solo affrontare la sfida dell’innovazione e della sperimentazione.
Per questo sollecitiamo la Regione Liguria a ricordarsi di questo primato floricolo e dell’importanza che il settore  ricopre non solo per la produzione primaria ma anche che per l’indotto che riesce a movimentare”.
 



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