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Caro energia. Sul Secolo XIX gli agricoltori di Cia Liguria fanno il quadro della situazione


Caro energia e gas rincarato del 700% rischiano di mettere in ginocchio i produttori. Sul Secolo XIX di ieri l’articolo di Silvia Pedemonte ha fatto il quadro di una situazione dove anche i caldo delle serre sta diventando un lusso.
“L'agricoltura è sempre anticiclica, i nodi affiorano con pesantezza sempre più tardi rispetto ad altre realtà. Dopo due annidi pandemia siamo ad affrontare costi mai visti prima – spiega al Secolo XIX, Aldo Alberto presidente ligure di Cia-Agricoltori Italiani e alla guida a livello nazionale dell'Associazione Florovivaisti Italiani -.  L'elettricità è raddoppiata, i concimi sono decollati da un minimo del 25-30 ad anche un rincaro del 100 per cento, i costi delle plastiche per  i vasi sono esplosi, così come quelli dei trasporti. Siamo preoccupati per un quadro che è insostenibile e per le ripercussioni sul prezzo finale dei prodotti sugli scaffali. Non si salva nessuno: il costo del gasolio agevolato ha superato l'euro al litro e anche chi usa il pellet o il legname cippato per scaldare le serre sta patendo rincari. Dopo due annidi pandemia non facciamo altro che provare a mettere cerotti sulle ferite».
Ma i cerotti non tengono.
«Stiamo assistendo a dei veri e propri cambi di coltivazione sia sui fiori sia sugli ortaggi – conferma al Secolo XIX  Stefano Roggerone, presidente di Cia Imperia e punto di riferimento per gli ovicoltori - e si preferisce non scaldare le serre o ritardare delle semine. La situazione è drammatica: è cresciuto anche il costo del vetro, della latta. Non è possibile che a ogni crisi internazionale tremiamo perché salta la nostra economia».
E a proposito di serre il Secolo XIX ha preso ad esempio la situazione di Emanuele Genta, titolare dell'omonima realtà a Pra' che racconta come mai, nella longeva storia di questa azienda agricola, si era vissuta e patita una situazione del genere.
“Una cosa del genere non l'avevamo mai vissuta e non è il solo nodo del costo del metano : anche il prezzo della corrente elettrica non aiuta - spiega Genta, alla guida dell'azienda agricola con la moglie, da 23 anni e vicepresidente Cia per la Liguria di Levante –“.
Da qui la decisione di fare uno stop, momentaneo, sulla semina del basilico che necessità luce e calore. In attesa di tempi migliori. «Tornerò a seminare il basilico a fine febbraio - continua Genta - A questi costi non è sostenibile. Forse i colleghi che si sono già convertiti ad altre modalità di riscaldamento delle serre, con il pellet o il chippato, sono in condizioni migliori rispetto a chi come nel nostro caso si affida al gasolio ma davvero dagli Anni Sessanta in avanti mai abbiamo visto una cosa del genere».
Per l'articolo completo leggi il Secolo XIX di ieri, venerdì 18 febbraio. 



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