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40 anni di Turismo Verde, Crotti: "Segnale forte. Necessario lavorare bene per i prossimi anni"


Quarant'anni di Turismo Verde sono un bel traguardo, un segnale forte che fa capire quanto sia significativo il mondo degli agriturismi in Italia. "Aprire un agriturismo è una scelta importante - commenta Federica Crotti, presidente Turismo Verde Liguria - l'agricoltura richiama sempre molti ospiti, per questo bisogna avere aiuti dal Governo per i giovani imprenditori e per chi vuole potenziare la propria azienda".
 
Il bilancio 2021 parla di ripresa per oltre il 70% delle aziende, dato confermato in prospettiva anche per il 2022. Un rilancio forte dell’impegno sul fronte della sicurezza, della sostenibilità e della qualità, dopo un doppio lockdown e le restrizioni per una pandemia costata al settore quasi l’intero guadagno annuale. A favore degli agriturismi, le doti anti-covid delle strutture, in molti casi fuori città con ampi spazi e per lo più all’aria aperta. La domanda è così anche aumentata, lo dice il 42% delle imprese, con il boom dell’estate che è valso, complessivamente, alla ristorazione oltre 20 miliardi e ha portato in agriturismo più del 60% degli italiani. 
 
Come confermano, infatti, i dati Ismea (scarica l'allegato in fondo all'articolo) le imprese del settore hanno scelto nel 2021, sulla scia della graduale ripresa dal Covid, di rimboccarsi le maniche in base all’evolversi delle richieste dei clienti-consumatori, espressione di un chiaro consolidamento della domanda interna. Per circa 8 aziende su 10, gli ospiti sono prevalentemente italiani (per il 31% degli intervistati, della stessa regione o limitrofe e per il 49% di altre regioni). Si registra anche un primo ritorno degli europei, per il restante 20% delle aziende. I clienti sono sempre più famiglie con bambini e coppie (tipologie in crescita su base annua per oltre il 40% degli intervistati). Alloggio e ristorazione sono i segmenti con i risultati migliori, ma per l’82% delle imprese che hanno ricevuto richieste specifiche, queste sono state relative a maggiore autonomia, spazi aperti e sicurezza. Gli agriturismi sono diventati punto di riferimento: si consolida la vendita diretta con consegna a domicilio (37% degli intervistati) e l’ospitalità di lungo periodo (33%). Richiesti anche gli spazi per smart working (20%), l’e-commerce (15%) e pasti a domicilio (13%). Punti di forza, questi, per un 2022 che si prevede positivo stando al 72% delle imprese intervistate, anche senza cambiare i prezzi (per il 58% delle attività) e sempre se sapranno entrare in empatia con clienti esigenti, alla ricerca di un approccio green, senza rinunciare al relax.
 

"L'estate è stata molto positiva, invece in questo momento siamo nell'incertezza più assoluta: - prosegue Crotti - l'aumento dei contagi ha messo in standby le prenotazioni, in tanti stanno aspettando di vedere come saranno gestite le festività. Mentre ci aspettiamo un 2022 ottimo, anche se dobbiamo imparare a fidelizzare di più i clienti. Tante persone che oggi frequentano gli agriturismi stanno aspettando di poter viaggiare nuovamente fuori dall'Italia, per questo bisogna trovare il modo che la gente torni anche quando si potrà partire per mete estere ".  


file/documenti
Stato dell'arte dell'agriturismo: le conseguenze della pandemia - dati Ismea


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