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Agriturismi. Il Secolo XIX racconta la rimonta della Liguria


Il 2021 sarà ricordato come l'anno della grande rimonta per gli agriturismi liguri. Sopravvissuti ad un 2020 funestato dalla pandemia che ha ridotto, in taluni casi quasi azzerato, i fatturati, le aziende agrituristiche della regione quest'anno hanno recuperato ricavi e utili. La ripresa dei contagi dell'ultimo mese pare non avere ancora compromesso le aspettative per le festività natalizie, anche se la progressiva incertezza alimenta inevitabili timori.
Così il Secolo XIX nell’edizione di oggi, domenica 5 dicembre, in un articolo a firma di Gilda Ferrari.
«Il risultato è a macchia di leopardo - spiega Ivano Moscamora, direttore regionale di Cia Liguria, al Secolo XIX - con un 35-40% di aziende che addirittura migliorano le performance rispetto al 2019 e la parte restante che è al di sotto, in qualche caso anche in maniera significativa. Sta andando bene, insomma, anche se non benissimo. Ma vogliamo essere ottimisti”.
Le stime di Cia Liguria dicono che per favorire la ripresa e migliorare l'offerta, utilizzando al meglio gli ambienti, le aziende hanno investito in media «dai tremila ai cinquemila euro» in attrezzature per spazi esterni: gazebo, tettoie, coperture amovibili, arredamento, tutto ciò che consentiva di rispondere a una domanda affamata di natura e libertà.
Il 2021 potrebbe dunque avvicinare il settore ai volumi pre-Covid, ma la ripresa dei contagi condiziona la programmazione delle festività natalizie.
Federica Crotti, presidente di Turismo Verde Cia Liguria, conferma al Secolo XIX che «solitamente in questo periodo i giochi di Natale e Capodanno erano già fatti, quest'anno no. La ripresa dei contagi ha alimentato la cautela, i clienti chiamano, chiedono se possono lasciare una prenotazione magari in sospeso. La situazione si chiarirà solo sotto data. Primavera ed estate invece sono andate bene, avere spazi all'esterno ha premiato. La maggior parte delle aziende ha investito in strutture esterne dove far accomodare un maggior numero di clienti. Noi del Valdolivo di Cogoleto, ad esempio, abbiamo aggiunto due gazebo con teli laterali, così siamo riusciti a lavorare sino a novembre. Mai abbiamo lavorato così tanto in autunno come quest'anno». Crotti racconta che la clientela «è diventata più esigente, ma chi si è rimboccato le maniche, con intraprendenza, con l'atteggiamento giusto, ha avuto grandi risultati. A volte basta poco, come passare dal menu fisso al menu alla carta. La vacanza in agriturismo piace sempre di più, a italiani e stranieri, le potenzialità per recuperare e fare meglio di prima le abbiamo. - dice Crotti - Certo, l'andamento dei contagi farà la differenza». 



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