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Autostrade. Cia Liguria al Ministro: dateci il "Fine Lavori". Non bastano pause saltuarie.


Cia Liguria scrive al Ministro Giovannini e al Presidente della Regione, Giovanni Toti: sui lavori autostradali che sia definita e resa pubblica la calendarizzazione degli interventi dando piena evidenza del “FINE LAVORI”.
“ Pur nella consapevolezza di tempi lunghi, chiediamo si faccia chiarezza in una situazione che, gestita in questo modo, sembra senza fine e non permette alcuna previsione – scrive il presidente di Cia Liguria, Aldo Alberto -. La necessità di adeguare e mettere in sicurezza, la nostra rete autostradale è indubbia, ma trovarsi costantemente con decine e decine di chilometri di cantiere, rende impossibile spostarsi senza trascorrere, ore o giornate in auto, in una situazione che penalizza il singolo cittadino, gli autotrasportatori, l’agricoltura, che vede problematica la movimentazione delle merci – spesso deperibili - o le difficoltà per gli ospiti degli agriturismi , segmento della nostra offerta turistica già in grave difficoltà per le chiusure legate alla pandemia. Anche oggi abbiamo avuto lunghe code in molti tratti”.
Per Cia Liguria è necessario che il Ministero pretenda di mettere mano alla progettazione ed alla organizzazione dei cantieri alla tempistica dei lavori che DEVONO essere eseguiti, ma DEVONO tenere conto di una viabilità accettabile.
“ Il crollo del ponte Morandi, oltre ad un pesante numero di vittime, ha portato a una situazione di quasi paralisi dei collegamenti – conclude il presidente di Cia Liguria -  La sua ricostruzione, sia nei tempi che nel risultato tecnologico, è giusto motivo di orgoglio per il Paese, ma il disastro dei collegamenti nella nostra regione non è per niente risolto. E nel frattempo continuiamo a pagare il pedaggio”.
Ieri è stata definita una settimana di tregua dai cantieri su tutta la rete autostradale ligure dalle 14 di venerdì 28 maggio fino a lunedì 7 giugno. 
“ Ci auguriamo che sia una settimana dove si possa mettere a punto il calendario degli interventi e renderlo pubblico – commenta Aldo Alberto -. Le imprese agricole non hanno bisogno di boccate di ossigeno saltuarie. Hanno necessità di risposte e tempi certi per programmare le loro attività”.



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