Il taglio di 5 miliardi alla rivoluzione green va contro i principi della Commissione Ue e mette a rischio la rinascita sostenibile dell’Europa, fortemente voluta da Ursula von der Leyen.
Cia-Agricoltori Italiani lancia un grido di allarme dopo l'attenta analisi dello schema del Recovery Plan all'esame del Consiglio dei Ministri, che prevede una decurtazione rilevante per il rilancio dell'agricoltura in chiave innovativa e green. Il taglio di risorse suscita grandi perplessità, anche perché il Recovery Plan è già in parte finanziato da fondi strutturali originariamente sottratti alla PAC (Politica agricola comune).
Lo shock economico del Covid ha riportato all'attenzione l'importanza strategica dell’agricoltura, che è stata garante dell’approvvigionamento alimentare del Paese e ha dimostrato gran dinamismo nella risposta all’emergenza. Secondo Cia, ora, una riduzione dei finanziamenti per i progetti del Recovery Fund concessi all'Italia, non permetterebbe di destinare le risorse necessarie allo sviluppo del settore e bloccherebbe ogni ipotesi di crescita, soprattutto nei mercati internazionali.
Una conferma dello schema attuale di Recovery Plan andrebbe, peraltro, a scapito del miglioramento delle prestazioni climatico-ambientali delle aziende agricole e dello sviluppo e la valorizzazione dell’economia circolare e della chimica sostenibile. A preoccupare Cia anche il minore afflusso di fondi indispensabili per la tutela del territorio e per gli interventi sul dissesto idrogeologico e la gestione sostenibile delle risorse idriche.
Cia chiede, dunque, al prossimo Consiglio dei Ministri un intervento perché l'agricoltura italiana sia dotata di tutti gli strumenti economici necessari a una transizione verso modelli più sostenibili, affinché le scelte politiche del Governo rispecchino in pieno l’enunciazione dei princìpi portati avanti dal Green Deal europeo con le strategie Farm to Fork e Biodiversity 2030.