In questo futuro le cose che oggi vengono “riscoperte” devono assumere un ruolo diverso, in maniera stabile e non solo nei giorni della paura.
Se pensiamo che la rete della medicina del territorio sia strategica, non solo per il COVID, ma per dare una diversa qualità della vita a tanta parte del nostro Paese, va pensata ora e avviata concretamente ( forse serve il MES?) vanno realizzati i presidi territoriali, va formato ed assunto il personale, va diffuso sul territorio un grado di servizi adeguato.
Se la cura del territorio, la sicurezza alimentare, la capacità di approvvigionamento alimentare è come tutti dicono, strategica, va costruita ora, con una politica agricola conseguente, con il pieno coinvolgimento della rappresentanza del settore e dei soggetti che hanno responsabilità su territorio. Va delineata l’agricoltura del futuro dei prossimi anni, selezionando le nostre scelte di prospettiva e dotandoci di strumenti di programmazione efficaci e sufficientemente flessibili, partendo dal patrimonio di eccellenza alimentare e non solo, di cui siamo detentori.
Solo così potremo utilizzare al meglio le opportunità (pare strano ma anche in questo caso ci sono le opportunità) che questa fase così difficile ci “impone”, perché misurarsi con le difficoltà ha un valore. Nulla va sottovalutato di questa fase terribile, siamo impegnati e conosciamo l’importanza di fornire risposte immediate e adeguate, ma crediamo fondamentale , immaginare il futuro!
Con una buona visione del futuro potremo scrivere un PSR efficace, poco burocratico, sufficientemente flessibile – se del caso - per essere adeguato in corso d’opera, capace di sorreggere lo sforzo di una agricoltura, che deve tendere ad essere competitiva, includente, sostenibile economicamente, socialmente e ambientalmente .
Non dobbiamo pensare a tornare come prima, dobbiamo pensare di organizzarci per il nuovo! Per questo non va solo enunciata una nuova scala di valori, va praticata con scelte coraggiose e di prospettiva , solo così divengono socialmente “ sostenibili” i sacrifici che questa fase ha richiesto e che richiederà ancora.
Che fare praticamente? Senza dimenticare il quotidiano, la necessità di sostegno per le attività bloccate, è necessario avviare subito la discussione per individuare le strategie per il settore, impegnarci per piani di medio periodo, con obiettivi intermedi definiti e una riorganizzazione dei sistemi produttivi, va pensata la strategia di utilizzo delle risorse straordinarie che saranno messe in circolo, attraverso uno sforzo finanziario e normativo ma anche, una acquisizione di responsabilità di ognuno di noi.
Siamo ad inizio legislatura Regionale, in avvio della nuova programmazione e una dotazione di risorse straordinarie finalizzate al rimodellamento delle nostre organizzazioni sociali e produttive, una “congiunzione astrale” che non ha precedenti, speriamo non abbia neppure repliche, sarebbe un peccato mortale sprecarla con politiche di basso profilo, mirate al quotidiano e non alla prospettiva.
Auguri per Natale e per il 2021. Pensare il futuro è un antidoto formidabile Per battere la paura e l’incertezza bisogna guardare avanti con fiducia, il vero motore di una nuova stagione dello sviluppo.
Cia - Agricoltori Italiani Liguria