Nove giorni di zona rossa per scongiurare aperitivi, cenoni e veglioni. Conte invece si muove, un po' a zig zag, lungo la linea morbida: al massimo, una fascia arancione nazionale.
Lo scrive in queste ore il Sole 24 Ore dando il resoconto della giornata politica.
“ Inaccettabile non avere chiaro neppure oggi quali provvedimenti si assumeranno per le festività - sottolineano al Alberto, presidente di Cia Liguria, e Federica Crotti, presidente di Turismo Verde Cia Liguria -. Crediamo che uno dei danni maggiori alla attività di impresa sia l’incertezza, per questo chiediamo al Governo di decidere, sulla base di dati scientifici e mettendo in campo qualche considerazione di natura sociale ed economica, quale sia la migliore situazione con la quale affrontare il periodo delle prossime festività.
Nessuno nega la difficolta della fase che sta vivendo non il nostro Paese ma il mondo intero e conseguentemente la difficoltà di assumere decisioni che riescano a garantire salute e continuità delle attività economiche e sociali.
Ribadiamo che siamo consapevoli che le due opzioni non sono e non possono essere alternative, ma assieme alle scelte dell’ immediato va data adeguata importanza e visibilità alle scelte per il futuro, per avere le carte in regola al momento in cui, la situazione potrà tornare ad una “nuova” normalità.
Nuova perché non sarà “tutto come prima” e non potrà esserlo, perché la pandemia ha avuto ed avrà ancora, effetti che muteranno profondamente la nostra organizzazione sociale ed economica, come tutti i cambiamenti produrrà disagio ma anche grandi opportunità.
Ecco per affrontare meglio i disagi ed i sacrifici di oggi, va data una grande visibilità all’idea di futuro, passando dalle parole, dagli enunciati, alla messa in campo di progetti ed idee guida che devono fare da riferimento in modo coerente ad ogni azione futura.
Non ci piacciono le strumentalizzazioni, i piagnistei ma certo neppure chi non riesce a comunicare con precisione e certezza la decisione da assumere. Questo spetta alla politica che deve ascoltata la scienza, assumersi responsabilità di compiere delle scelte, magari impopolari al momento ma salvifiche per il futuro, quello che non è accettabile è essere a una decina di giorni dalle festività, che per molti sono occasione importantissima di lavoro, e non saper che cosa si può o non si può fare.
Questo non solo non va bene ma fa perdere fiducia e credibilità che in momenti come questi sono importanti più di ogni altra cosa”.