È quanto sostiene l'Associazione Florovivaisti Italiani in occasione dell'ultimo incontro nell'ambito del Gruppo di Lavoro Fiori e Piante ornamentali del Copa-Cogeca (l'associazione delle cooperative e delle organizzazioni agricole europee).
Per Florovivaisti Italiani, rappresentata nel Gruppo dalla vicepresidente Mariangela Cattaneo, è necessario, nell'immediato, sostenere la tenuta economica delle aziende florovivaistiche.
“ Nell'ambito dell'incontro, infatti, è emerse la necessità di misure anti-crisi urgenti – si legge in un articolo di Agrisole, il quotidiano del settore agro-alimentare del Sole 24 Ore -. oltre al rafforzamento dei regimi di aiuti di Stato, governi nazionali e istituzioni Ue dovrebbero, infatti, includere negli Stati membri, non solo la distinzione tra prodotti essenziali e non essenziali, ma anche un criterio di deperibilità per rinvigorire il mercato florovivaistico europeo. Inoltre, servono interventi mirati per il rilancio dell'export florovivaistico nel mercato unico”.
Del resto - sottolineano dall'Associazione Florivovaisti italiani - la situazione a livello Ue, per quanto riguarda il settore è disomogenea.
“ I Paesi dell'Europa meridionale e centrale hanno sofferto maggiormente rispetto ai produttori nordici le conseguenze delle misure adottate dai Governi dei Paesi membri per contrastare la pandemia – spiega Mariangela Cattaneo, ha commentato la vicepresidente del Gruppo di Lavoro Fiori e Piante ornamentali del Copa-Cogeca-. Il lockdown della scorsa primavera, ha colpito l'Europa intera, ma in Svezia, Danimarca e Germania il mercato nazionale ha sopperito in parte alle perdite. A soffrire di più, in ogni caso, il comparto dei fiori recisi per vendite affossate dalla chiusura di tutti i canali commerciali (eventi e festività).
«In questo quadro l'Italia del florovivaismo ha perso, durante il lockdown, circa 1,7 miliardi di fatturato e la ripresa estiva non ha interessato tipologie produttive come quella del reciso, appunto, o delle stagionali fiorite. C'è forte preoccupazione tra i produttori dei Paesi membri per questa seconda ondata. Ha già causato perdite notevoli sul mercato interno e all'export. Va recuperato il fatturato andato perso con l'annullamento di festività importanti e non c'è molto da sperare sul periodo natalizio. In Europa, attraverso il Gruppo di settore al Copa-Cogeca c'è disponibilità a dialogare perché si trovino subito soluzioni di reale impatto e stimolo».