Per Turismo Verde-Cia gli agriturismi si confermano la chiave di volta per la ripresa socioeconomica del Paese. Su tutto il territorio nazionale stiamo parlando di 24 mila strutture e anche se i numeri a livello nazionale sono negativi, c’è la voglia di rilanciare ulteriormente questo settore.
Purtroppo nell’arco del 2020 stando all’analisi di Cia, la crisi da Covid toglierà agli agriturismi più di 600 milioni di fatturato (su un oltre un miliardo annuo di media) e oltre 295 milioni di presenze. Perdite per lo più concentrate nel lockdown e fino a giugno, quando i flussi turistici nelle strutture ricettive italiane, tra presenze e arrivi, hanno ceduto l’89% rispetto al 2019, raggiungendo ad aprile un -96% di presenze e di fatto l’azzeramento degli arrivi (-99%). Poco ha potuto l’avvio dell’estate con giugno che ha fatto registrare un -78% di arrivi e -80% di presenze. Luglio e agosto hanno riportato gli italiani in vacanza, ma senza incidere sul trend complessivo.
“ Guardando proprio ai due mesi centrali estivi la buona notizia è che il turista italiano ha scelto noi – sottolinea Federica Crotti, presidente di Turismo Verde – Cia Liguria -. Lo ha fatto in una situazione di emergenza, ora tocca a noi trovare soluzioni e offerte per convincerlo a ritornare. Agriturismo non è solo stare all’aperto, è possibilità di fare turismo esperienziale, conoscenza di prodotti tipici, laboratori per bambini e adulti. Noi stiamo mettendo a punto tutte le strategie per riconvincere il turista italiano ( e straniero) a ritornare. Ma il Governo continui a puntare su di noi con un’azione concreta di manutenzione delle aree interne dove noi siamo una delle sentinelle principali”
Turismo Verde rilancia, guardando al progetto Cia “Il Paese che Vogliamo” che del dialogo sul territorio tra istituzioni, enti e associazioni ha fatto il motore del cambiamento e della rinascita delle aree rurali.
“Dal Bonus Vacanze alla sospensione di Imu e Tari, abbiamo raggiunto in questi mesi importanti risultati a tutela degli agriturismi di tutta Italia - ha commentato il presidente di Turismo Verde-Cia, Giulio Sparascio -. Ora occorre non allentare il filo con le regioni, molte delle quali ancora non rendono accessibili i contributi a fondo perduto previsti dal Dl Rilancio. Inoltre -ha aggiunto- è necessario rifinanziare la cambiale agraria strumento di accesso al credito agile e libero da lacciuoli burocratici, che ha già dimostrato di essere una boccata d’ossigeno per agricoltori e operatori agrituristici”.
“C’è poi la grande opportunità del Recovery Fund - dichiarato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani -. Lavoriamo insieme con il Governo e sul territorio affinché dia il giusto spazio e progetti mirati alla promozione delle aree interne coinvolgendo gli agriturismi”.