Ormai in piena “Fase 2” e con il governo a lavoro sugli emendamenti al Dl Rilancio, il settore del florovivaismo italiano guarda oltre la crisi scaturita dall’emergenza Coronavirus e punta su una rinnovata rappresentanza nazionale. E’ quanto afferma l’Associazione Florovivaisti Italiani pur mantenendo alta la guardia, perché le difficoltà delle aziende sono ben lungi dall’essere state risolte.
Il settore florovivaistico che rappresenta il 5% del Pil agricolo, quasi 3 miliardi di fatturato, impiegando 200 mila addetti, ha ottenuto durante il lockdown, necessario a contenere la diffusione del virus, un’attenzione indubbia e di questo -commenta Florovivaisti Italiani- va dato atto alle moltissime organizzazioni e associazioni, ma anche a distretti, consorzi, cooperative e mercati che lungo tutta la penisola, hanno richiamato l’attenzione delle istituzioni a tutti i livelli, sull’importanza del comparto florovivaistico.
L’Associazione ricorda, infatti, che si tratta di un segmento dell’agricoltura, molto importante per l’ambiente, le filiere produttive e il benessere dei cittadini. E’ parte integrante del patrimonio dell’Italia intera, crea benessere, alimenta un indotto produttivo considerevole ed esporta in Europa come nel mondo, quasi la metà dei prodotti Made in Italy. Il Paese è, del resto, il secondo produttore Ue. Per la prima volta nella storia del settore delle piante e dei fiori, si è finalmente tentato un cambio di passo e un salto di qualità, mai riuscito negli anni, nonostante gli sforzi di moltissime rappresentanze.
“Se il settore ha avuto la possibilità di essere ascoltato a livello nazionale ed europeo - dichiara il presidente di Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto - è certamente per l’impegno arrivato da più fronti e questo, come accaduto in ambito sanitario, deve insegnarci che serve unità, costanza, continuità e visione di lungo periodo. E’ tempo che il settore rifletta sulle azioni, le difficoltà e i traguardi raggiunti durante l’emergenza Coronavirus. Serve, ora, una maggiore consapevolezza delle potenzialità del settore e del suo ruolo nell’agricoltura italiana. Va fatta ancora molta strada per mettere al riparo le aziende dalla crisi e garantirgli solidità sul mercato, anche fuori dall’Italia. Per andare avanti è, dunque, necessario che il settore florovivaistico si doti di una rappresentanza unitaria”.
“Da parte dell’Associazione Florovivaisti Italiani che ha nei propri scopi la rappresentanza del settore a 360°, dai produttori alla distribuzione e alla commercializzazione -precisa, infine, il suo presidente nazionale Aldo Alberto - c’è la massima disponibilità e un rinnovato impegno, che riteniamo fondamentale su tutti i fronti del comparto, affinché le basi poste in questo periodo di emergenza, non si disperdano e possano diventare la chiave di sviluppo per tutti gli operatori del settore. Il nostro appello -conclude Aldo Alberto- è a lavorare insieme per una rappresentanza forte e nazionale con obiettivi chiari e dichiarati, dove potranno trovare spazio quanti, finora, hanno condiviso obiettivi e progetti”.