L’attualità sta chiamando tutti a fare i conti con l’allerta scattata per la diffusione del Coronavirus (COVID-19), anche alla luce del susseguirsi in questi ultimi giorni di nuovi casi. Siamo molto preoccupati in quanto in pochissimo tempo la situazione è precipitata. Sino a qualche giorno fa, l'Italia risultava sostanzialmente indenne da una possibile epidemia, con un numero limitatissimo di pazienti sotto osservazione, per contagi contratti all'estero. Oggi siamo nell'occhio del ciclone e il danno d'immagine si è già trasformato in danno economico.
Da più parti stiamo ricevendo segnalazioni dai nostri associati di disdette dai turisti stranieri per i mesi di aprile, con le feste pasquali, e maggio. Temiamo anche per le attività didattiche con le scuole che si realizzeranno proprio nei prossimi mesi. Il settore agrituristico lavora anche con le prenotazioni dei Tour Operator e temiamo che, per paura della diffusione del coronavirus, possano orientare i propri clienti su altri Paesi. A noi operatori agrituristici, e del turismo in generale, non resta che affidarci alle Istituzioni Nazionali, ci atterremo alle misure restrittive messe in atto dalle autorità competenti che al momento ci rassicurano rispetto il buon esito della vicenda.
Questa situazione però non deve essere né sottovalutata ma neanche ingigantita, nella speranza che quanto prima l’allerta possa rientrare. Riteniamo il ruolo degli organi di informazione centrale per la diffusione di notizie puntuali, scongiurando al tempo stesso allarmismi inutili o infondati. Quando possibile, i nostri agriturismi cercheranno di andare incontro alle esigenze degli ospiti che chiedono la disdetta delle prenotazioni, proponendo ad esempio un voucher per un periodo alternativo sempre nella stessa struttura.
A questo punto, è necessario un intervento urgente, in soccorso alle nostre imprese.
Le misure straordinarie di sostegno alle imprese agrituristiche sull’intero territorio nazionale richieste sono le seguenti:
- differimento del pagamento dei contributi previdenziali e quelli dovuti dai datori di lavoro ai dipendenti, delle imposte dirette e indirette (come anche la stessa sospensione della Tari) per un periodo coincidente con il perdurare della crisi;
- sospensione del pagamento delle rate dei mutui;
- farsi portavoce verso il Miur per una rivalutazione da parte di quest’ultimo sui viaggi di istruzione, visite guidate e uscite didattiche: eliminazione del provvedimento restrittivo a livello nazionale e limitazione dell’applicazione dello stesso alle sole zone incluse nel decreto e alle sole Regioni che abbiano adottato provvedimenti in tal senso; comunque ricomprendere l’introduzione di meccanismi di riprogrammazione delle uscite didattiche per le scuole per il prossimo anno, con i costi a carico dello Stato e non delle scuole.
Appena terminato il momento di crisi e tornati alla normalità, prevedere immediatamente un piano di promozione per l’agriturismo in Italia per far ritornare i turisti nelle nostre strutture a contatto con la natura. Prevedere al riguardo anche la possibilità che sia lo Stato a pagare la tassa di soggiorno. Ed infine, in caso del protrarsi dell’attuale situazione, è necessario che l’Unione Europea attivi gli strumenti di crisi necessari prevedendo lo stanziamento di risorse adeguate per i nostri agriturismi.
Giulio Sparascio, presidente nazionale Turismo Verde