Il roadshow "Il paese che vogliamo" promosso da Cia-Agricoltori Italiani su scala nazionale e lanciato il 2 settembre scorso proprio dalla Liguria, con il grande evento del Sassello, tornerà a fare tappa nella nostra regione lunedì 16 dicembre, con l'appuntamento in programma dalle 15,30 a Villa Serra di Comago, nel Comune di Sant'Olcese, dedicato all' "Area Agrometropolitana" della Valpolcevera e al quale parteciperanno i sindaci di Campomorone, Ceranesi, Serra Riccò, Mignanego e Sant'Olcese, rappresentanti del Municipio V della città di Genova, produttori agricoli, esponenti dell'associazionismo e delle istituzioni.
«La definizione di area "agrometropolitana" si riferisce ad una porzione di territorio che non può essere considerata città ma, al tempo stesso, non è nemmeno un'area rurale, comportando così una serie di criticà del tutto particolari» spiega, nel presentare l'iniziativa, Ivano Moscamora, direttore regionale di Cia-Agricoltori Italiani.
«Spesso, in contesti ibridi come quello della Valpolcevera - prosegue Moscamora - alle esigenze delle aree rurali non corrispondono quegli insediamenti produttivi e quella cultura del territorio tipici delle aree a vocazione contadina e che, ormai, si stanno in larga parte perdendo. Avere confuso gli insediamenti abitativi con il presidio e la cura del territorio che li ospitano rappresenta una delle maggiori cause delle tante difficoltà oggi incontrate nella gestione del suolo».
«Rispetto ad un fenomeno quantomai urgente ed attuale come il
dissesto idrogeologico - conclude il direttore di Cia Liguria -
è dunque necessario adottare un approccio totalmente nuovo, che riparta dalla consapevolezza del
ruolo di presidio rappresentato dall'attività agricola in senso lato. Siamo convinti infatti che
l'agricoltura tutta, non solo quindi quella praticata a livello professionale,
possa diventare il collante del tessuto economico e sociale di territori "agrometropolitani", come la stessa Valpolcevera e molte altre vallate della Liguria. Di questo parleremo il 16 dicembre, mettendo attorno allo stesso tavolo operatori agricoli, amministratori locali, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, per passare in rassegna le più positive tra le esperienze in atto e ragionare insieme su soluzioni condivise».
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