La data è giugno 2020: da quel momento il dimetoato, l'arma chimica più efficace per contrastare la mosca olearia, non potrà più essere utilizzato negli oliveti. E ora gli olivicoltori si troveranno a fare i conti con il nemico più insidioso con le armi spuntate.
Che la preoccupazione sia alta lo ha dimostrato la sala gremita di imprenditori agricoli al convegno realizzato da Cia Agricoltori Italiani - Liguria a Olioliva.
"La prossima stagione olivicola sarà un'incognita - spiega il vice presidente regionale di Cia Liguria , Stefano Roggerone - Ci ritroviamo senza strumenti e in un Paese dove la Ricerca è sempre in secondo piano, difficile capire quali soluzioni efficaci trovare".
La Liguria è particolarmente esposta all'attacco della mosca per le diversa esposizione degli oliveti, per il particolare andamento climatico e per l'alta presenza di oliveti abbandonati.
La diffusione è maggiore nelle annata di scarica - come questa - più contenuto nelle stagioni buone. Questo perché dopo una campagna ricca, le olive che rimangono costituiscono una sorta di incubatore per la mosca e lo stesso si può dire del terreno
" La porta sul dimetoato è definitivamente chiusa - ha ricordato Pasquale Restuccia, tecnico C.I.P.A.T di Cia Imperia - . Bisogna attrezzarsi con le molecole attualmente registrate e applicare una strategia che preveda due interventi anche coordinati: da una parte una lotta adulticida preventiva, dall'altra una lotta curativa larvicida che è sempre obbligatoria fino ai 300/400 metri di altezza".
Guarda sulla pagina di Cia Liguria tutte le video interviste e le immagini dell'incontro.
www.facebook.com/CiaLiguria/