È online il portale dei Florovivaisti Italiani, l’associazione nata per diventare punto di riferimento nazionale delle imprese del settore nel dialogo con le istituzioni. Con il sito web ufficiale, l’associazione si rivolge a produttori e tecnici e a un pubblico più vasto di appassionati di tematiche green.
" Il portale è un vero e proprio sito di notizie, che racconta ogni aspetto dell’attività florovivaistica e permette l’accesso a tutte le informazioni rilevanti per il settore, fornendo supporto alle imprese mediante servizi specifici: consulenze legali, fiscali, agronomiche e convenzioni - spiega Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria e presidente nazionale dell'Associazione Florovivaisti Italiani -. L’obiettivo è creare un network tra produttori, finalizzato alla promozione di tutte le imprese che operano nel comparto florovivaistico: dal verde ornamentale, alle piante in vaso, alla floricoltura da reciso al vivaismo da produzione. Ci sarà spazio per approfondimenti con professionisti del verde, oltre a una vetrina dedicata alle tante realtà degli associati, attraverso video-storie di successo da tutto il territorio".
Per
www.florovivaistiitaliani.it è stata scelta una layout chiaro e elegante, con struttura semplice e intuitiva. Il sito è integrato in tempo reale con i social media che richiamano alle sue news, aggiornate costantemente. Dinamico, funzionale, con grafica e struttura responsive, è facilmente navigabile adattandosi ai diversi dispositivi (desktop, smartphone, tablet, smart tv). Partner dell’associazione per questa operazione la società Iblend-Interact.
Il settore florovivaistico rappresenta in Italia il 5% della produzione agricola totale e si estende su una superficie di quasi 30mila ettari, contando 21mila aziende (100mila addetti), di cui 14mila coltivano fiori e piante in vaso e 7mila sono vivai. Il comparto vale circa 2,5 miliardi di euro, di cui il 55% va attribuito ai prodotti vivaistici (alberi e arbusti). In Europa, le aziende florovivaistiche contano un fatturato di oltre 20 miliardi di euro e l’Italia, vale il 15% della produzione comunitaria. Tra i maggiori produttori in Italia c’è la regione Liguria, seguita da Toscana, Campania e Sicilia.