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Taglio parlamentari, Alberto: "Nelle aree interne rischio deficit di rappresentanza"


"Tagliare i parlamentari porterà ad avere meno rappresentanza nelle aree interne". Commenta cosí  Aldo Alberto, presidente Cia Liguria, il provvedimento diventato legge negli ultimi giorni, concordando con il presidente Cia nazionale Dino Scanavino.

"Nelle ultime iniziative abbiamo potuto conoscere bene il nostro entroterra, - prosegue Alberto - penso a "Il Paese che vogliamo" e al Primo Pellegrinaggio del mondo della terra al Santuario della Guardia. L'entroterra ha meno densità di abitanti e il taglio dei parlamentari potrebbe danneggiarlo."
 
"La riforma -secondo il presidente Scanavino- avrà un impatto negativo sulla rappresentanza delle zone a bassa densità demografica, dove vivono complessivamente quasi 14 milioni di cittadini italiani. Sono quelle aree interne, il 60% del Paese, che hanno subìto la farsa della riforma delle province, trasformate in enti di secondo grado e che, di fatto, sono state private di un presidio territoriale di riferimento. Le città o, addirittura, le metropoli sembrano essere l’unico riferimento della politica e delle azioni di programmazione istituzionali. Ce ne siamo accorti anche in questi giorni di dibattito sulla legge di bilancio, in cui si parla di lotta al cambiamento climatico con misure che non sembrano prendere in considerazione le attività agricole. Per non parlare delle ridicole ipotesi di sussidio all’abbandono delle auto, attraverso bonus mobilità.
 
Per Cia si deve ripensare il governo democratico nazionale a partire da quei territori, lontani dai centri urbani in cui, non solo è difficile vivere e produrre, ma si lamenta un vero e proprio deficit di cittadinanza.
 
Di questi tempi va di moda assegnare le bandiere ai luoghi, dalla bandiera blu alle località balneari a quella arancione per le turistiche. Ora, ci sembra che, nel silenzio della politica e dei media, per i comuni delle aree interne, l’unica bandiera possibile sia quella bianca. Sarà la bandiera della resa, che alzeranno i paesi più sperduti, sulla soglia dell’estinzione e dello spopolamento. I paesi che nel nuovo disegno dei collegi elettorali, verranno penalizzati in favore dei candidati dei centri urbani e non avranno più alcuna rappresentanza parlamentare. Se la politica non comprende che queste zone rappresentano un’importante infrastruttura sociale ed economica, saranno inutili tutti i tentativi di razionalizzazione del Paese. Cia sta per vocazione dalla parte di cittadini e agricoltori delle aree interne e chiede a politici e istituzioni di ascoltarli e non voltare le spalle”.
 



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