Un anno da dimenticare per molti apicoltori. Il clima del 2019 ha danneggiato la produzione del miele: "All'inizio della primavera la fioritura dell'acacia faceva ben sperare, -
spiega Daniela Ferrante, tecnico CIA Liguria di Levante - ma poi è tornato il freddo che ha portato le api a stare nell'alveare e a mangiare il miele fin lì prodotto. Per questo la produzione di acacia è andata persa completamente. Sulle colline non è andata meglio: è fiorita sotto le piogge di maggio e si è dilavata. E già questo ha portato un grande danno per gli apicoltori: il miele di acacia è il più dolce, piace a tutti e per questo si riesce a vendere ad un prezzo più alto rispetto agli altri".
A compromettere la produzione il clima: prima secco a marzo, poi le piogge di aprile e gli sbalzi termici che hanno dimezzato gli sciami e indebolito le api.
"Anche il millefiori ha avuto la stessa sorte dell'acacia, - prosegue Ferrante - con il freddo di giugno le api se lo sono mangiato, inoltre non essendo sufficiente gli apicoltori hanno dovuto provvedere a nutrire le api, senza riuscire a creare nuovi nuclei per aumentare le famiglie".
E arriviamo all'estate caldissima: "La fioritura del castagno non era male, ma c'era troppo caldo, la fioritura è stata asciutta con poco nettare. Una nota positiva c'é: la ricomparsa della Metcalfa Pruinosa che ha portato in alcune zone alla produzione del Miele di Melata Metcalfa".
Infine la Vespa Velutina non ha risparmiato nessuna zona della Liguria, tenendo sotto assedio gli alveari e portando le api a non uscire più, quindi a non produrre più miele.
"Le risorse messe a disposizione per lo studio della Velutina da parte dell'Università di Torino sono finite. Oggi il ruolo di neutralizzazione dei nidi spetta alla Protezione Civile, ma senza volontari che si spingono nelle aree interne si lavora soltanto negli ambienti urbani o periurbani, ma questo non basta. E la Velutina è libera di diffondersi. La stagione è ormai al termine, le giornate si stanno riducendo notevolmente e pian piano sta facendo capolino il freddo. -
conclude Daniela Ferrante - Ora è necessario preservare le api, nutrirle e metterle in condizione di affrontare l'inverno".
La Confederazione Agricoltori chiederà a Regione e Ministero di valutare i giusti interventi che possano aiutare e sostenere gli apicoltori dopo una stagione così mediocre.