Più tutele e meno “burocrazia” in un quadro di regole certe sono un obiettivo molto importante per il patrimonio di qualità delle nostre produzioni che raggiunge un valore complessivo alla produzione di circa 20 miliardi di euro e un export pari a 11 miliardi.
Il percorso è appena iniziato , l’obbiettivo è portarlo a conclusione entro l’ anno , l’approvazione unanime sulla proposta di Regolamento è un ottimo segnale.
Nel testo adottato è stato introdotto l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale. Una modalità che permetterà di eliminare quelle “falle” del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre Ig, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek made in Croazia. La nuova norma infatti prevede che menzioni tradizionali come Prosek, non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp.
I prodotti Dop e Igp beneficeranno di protezione ex-officio anche online. Nel caso in cui vengano utilizzati come ingredienti, sarà invece necessaria un’autorizzazione scritta da parte dei rispettivi Consorzi di tutela.
Elemento importante quest’ultimo, che renderebbe più chiara la modalità di utilizzo del marchio di tutela, ad esempio nel caso del Pesto, realizzato con Basilico certificato.