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Emergenza siccità: a rischio l'agricoltura e la zootecnia. Necessario lavorare sulla prevenzione


Il problema siccità fa davvero preoccupare gli agricoltori e gli allevatori. Lo sa bene Lorenzo Pesce, che nella sua azienda a Rossiglione, in Valle Stura, ogni giorno deve provvedere a 60 bovini da latte.
 
"Non abbiamo più visto pioggia dopo l'alluvione dello scorso ottobre, - racconta Pesce - quest'inverno non ha nevicato e i prati sono asciutti tant'è vero che la produzione di foraggio è dimezzata e in alcuni casi è arrivata a un terzo rispetto agli anni precedenti. Per andare avanti dobbiamo acquistare il foraggio con dei costi molto alti.
La salvezza spesso è il pascolo ma anche questo è secco. Sono situazioni che capitano a fine agosto non mi ricordo una situazione simile a metà giugno".
 
Oltre al problema del foraggio c'è il problema anche dell'acqua per i bovini: "Alcune aziende - prosegue Pesce - non sono collegate con l'acquedotto comunale ma vanno avanti con le loro sorgenti, ora dovranno iniziare a fare rifornimento con le autobotti, con un notevole costo in più. Dobbiamo iniziare a convivere con questa situazione di cambiamento estremo: siccità da una parte e forte piovosità dall'altra, è quindi necessario trovare strade per far restare allevatori e agricoltori sul territorio. Il PSR può servire per prevenzione e per fare nuovi impianti".
 
"Le leggere precipitazioni degli ultimi giorni non servono e la situazione è molto complicata - commenta Ivano Moscamora, direttore CIA Liguria - per il settore zootecnico per la carenza di acqua anche nei pascoli d'alpeggio, e anche per l'olivicoltura, l'orticoltura e la viticoltura. Mancate precipitazioni e temperature alte non aiutano nel loro sviluppo vegetativo e maturazione dei frutti".
 
"Si rischia anche che un terreno così secco e arido, dovesse subire un eccesso di acqua, potrebbe creare un effetto di scorrimento in superficie con danni sul territorio ma senza dare beneficio alle coltivazioni. Per quanto riguarda il settore è necessario oggi affrontare l'emergenza ma bisogna pensare soprattutto alla prevenzione, per esempio una politica risorse irrigue attivando le tecnologie più avanzate, fare degli investimenti orientati al futuro perché purtroppo avremo sempre più a che fare con queste situazioni climatiche estreme". 



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