Per contrastare l'abbandono dei campi il ministero dell'Agricoltura organizza, per la quarta volta in cinque anni, un incanto delle terre incolte. Gestita da Ismea, Istituto per il servizi del mercato agricolo alimentare, attraverso la sua Banca nazionale delle terre agricole, l'asta che mette in vendita in tutta Italia 16 mila ettari.
Ne dà notizia oggi il Secolo XIX in un articolo di Francesco Margiocco.
La Liguria partecipa con 22 ettari e sei terreni, 17 ettari divisi in quattro terreni in provincia di Imperia, e altri cinque ettari divisi in due terreni in provincia di Savona.
«L'idea di Ismea è buona, gli appezzamenti sono interessanti, e questa volta, rispetto alle passate edizioni, ci sono alcune novità – sottolinea al Secolo XIX, Ivano Moscamora, direttore Cia Liguria –“.
È infatti previsto l'incremento del numero complessivo dei tentativi di vendita da tre a quattro, la possibilità per i terreni al quarto incanto di presentare offerte libere sia in rialzo che in ribasso rispetto al valore a base d'asta e infine l'estensione dei termini per presentare la manifestazione di interesse da 60 a 90 giorni. A chi ha meno di 41 anni è concessa la possibilità di pagare il prezzo del terreno (fino al 100% del valore a base d'asta) con rate semestrali o annuali, per un massimo di 30 anni.
“ Il problema è che questi terreni costano troppo - commenta Ivano Moscamora -. Meglio sarebbe affittare i terreni. In passato ne avevamo discusso a livello locale”.
Per leggere l’articolo completo vedi Secolo XIX di oggi, sabato 21 agosto.