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Legge di Bilancio. Anp Cia: pensioni minime in stallo. A lavoro su priorità


Una legge di Bilancio sicuramente difficile da comporre a causa della crisi per il Covid. Ha trovato risorse per il sistema sanitario e aperto un varco importante, con provvedimenti per l’agricoltura, al rilancio economico delle aree rurali del Paese. Resta ancora inevasa però, la richiesta di aumento delle pensioni minime ferme a 515 euro. Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani riparte da qui, dando voce alla grande delusione di tanti ex-agricoltori e facendo ordine sulle priorità per il 2021 pronte per nuovo confronto istituzionale.
In cima alla lista, dunque, l’assegno al minimo percepito da oltre un milione e mezzo di anziani, in prevalenza ex-agricoltori, ancora costretti a vivere con la pensione più bassa d’Italia. Per Anp-Cia, si tratta di una grave ingiustizia già ampiamente esposta dall’Associazione, in numerosi incontri in tutto il Paese, a parlamentari e istituzioni tutte, proprio con l’intento di una risoluzione definitiva. Una pratica, dunque, che resta aperta e dovrà trovare risposte nei prossimi provvedimenti del Governo in relazione all’annunciato aggiornamento delle norme sulle azioni di contrasto alla povertà: il “dopo quota 100”, la pensione contributiva di garanzia, la separazione tra previdenza e assistenza, il rilancio della previdenza complementare e la riduzione del carico fiscale sulle pensioni.
Dunque, nei prossimi incontri in commissioni e nei tavoli preposti a delineare un nuovo intervento di riordino del sistema previdenziale e pensionistico, Anp-Cia non mancherà di sollecitare di nuovo, la stabilizzazione della quattordicesima e la modifica del sistema di indicizzazione, ma anche l’estensione dell’Ape sociale agli agricoltori, una tassazione in linea con quanto previsto nei Paesi europei e l’istituzione della pensione base per i giovani agricoltori.
Sono, invece, significative di un cambiamento d’indirizzo, sottolinea Anp-Cia, le risorse destinate al sistema sanitario. La legge di Bilancio dimostra una visione oltre l’emergenza Covid e affronta il tema del potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e delle politiche socio-sanitarie. In questo ambito, è bene sottolineare la misura di sostegno alle funzioni dei caregiver familiari. E’ modesta nelle risorse dedicate, ma potenzia gli strumenti a sostegno delle famiglie nelle cure domiciliari per anziani e disabili. Vera sfida sarà anche per il 2021, l’urgente rafforzamento dei servizi sanitari territoriali per migliorare la qualità della vita nelle aree rurali e soprattutto a supporto delle persone anziane. Cruciale la necessità di una sanità più vicina ai cittadini, con strutture ambulatoriali o case della salute di prossimità, potenziare l’assistenza domiciliare, utilizzare diffusamente le nuove tecnologie come la telemedicina, valorizzare, infine, le reti sociali e del volontariato.
Strategici, secondo Anp-Cia, anche i provvedimenti previsti per il settore agricolo, utili a favorire il rilancio economico delle aree rurali. Portano risorse sulla manutenzione e la messa in sicurezza del territorio, condizione indispensabile per garantire la presenza delle persone nelle aree interne, come lo è anche il potenziamento del sistema dei servizi civili, di infrastrutture, trasporti, scuole e banda larga.
“Facciamo appello alla responsabilità e all’impegno di politica e istituzioni -interviene il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo. In questa fase delicatissima dovuta alla pandemia, le risorse del Recovery Fund, siano occasione non solo per sostenere la ripresa economica e occupazionale ma, anche per avviare un cambiamento del sistema di sviluppo, per superare le diseguaglianze sociali e territoriali e accompagnare il Paese verso una nuova coscienza pubblica e collettiva. Confermiamo il nostro fattivo contributo -conclude Del Carlo- e la disponibilità al dialogo costruttivo guardando anche alle raccomandazioni della Commissione Ue per accedere ai fondi del Next Generation Eu”.



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