
Nei giorni di Vinitaly si può anche festeggiare i risultati dell’audizione pubblica, svoltasi a Dolceacqua nei giorni scorsi, per l’approvazione della modifica del disciplinare del Rossese di Dolceacqua DOC, primo vino ligure a ottenere il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1972.
“ Terminato l’iter ministeriale, che avrà una durata di ancora due mesi, i viticoltori nella prossima stagione vitivinicola potranno indicare in etichetta la località di provenienze delle uve, UGA, che permettono di identificare con precisione i luoghi di produzione. Sono state infatti certificate 33 UGA in 7 Comuni, tracciando confini precisi che esaltano le peculiarità dei vigneti e delle diverse aree di produzione – sottolinea Mariangela Cattaneo, presidente di Cia Imperia -. Come Cia siamo orgogliosi del risultato ottenuto a cui abbiamo contribuito in maniera decisiva, per questo dobbiamo ringraziare il grande lavoro svolto da Claudio Andreini. Siamo consapevoli che il traguardo non è ancora raggiunto ma siamo fiduciosi di chiudere, dopo anni di intenso lavoro ed impegno economico, l’iter di approvazione entro breve tempo”.
Erano presenti alla riunione il padrone di casa Fulvio Gazzola sindaco di Dolceacqua, il vice presidente regionale nonché assessore all’agricoltura Alessandro Piana, i rappresentanti del MISAF Dr. Sabelli Emilio Dssa. Bernabei Beatrice, il Presedente dell’Associazione viticoltori della provincia di Imperia Rondelli Filippo, alcuni Sindaci del comprensorio Intemelio. Presenti alla riunione i viticoltori che hanno approvato all’unanimità le modifiche proposte.
“Dopo l’approvazione della Regione Liguria nel dicembre 2023, l’iter è proseguito presso il Ministero dell’Agricoltura – spiega vicepresidente della Regione Liguria, Alessandro Piana - e siamo ora alle fasi conclusive: il nuovo disciplinare sarà valutato dal Comitato Nazionale Vini, poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e, salvo contestazioni, trasmesso alla Commissione Europea per l’approvazione definitiva. Questo è un modello per tutta la nostra regione. La tutela e la valorizzazione del territorio passano anche da strumenti normativi chiari, che garantiscono ai produttori nuove opportunità e ai consumatori un’eccellenza certificata e trasparente”.