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Agriturismo. Le proposte di Cia Liguria e Turismo Verde per un'accoglienza al passo delle nuove richieste dei clienti


 Dormire in una casetta sull’albero. Oppure in tenda. O in una STARSbox per guardare le stelle.
Negli agriturismi di alcune regioni si può fare. In Liguria, no.
Cia Agricoltori Liguria e Turismo Verde Cia Liguria hanno presentato oggi alcune proposte per ampliare le modalità di ospitalità nel corso di un convegno svoltosi presso la sede della Camera di Commercio.
«Non chiediamo di aumentare la capienza delle nostre attività ma di poterla diversificare — spiega Federica Crotti, presidente regionale di Turismo Verde - in Liguria, come agriturismi, nella nostra regione, offriamo 8239 posti letto. Realtà come la Toscana, le Marche, l'Umbria consentono già di includere sistemazioni diverse dalle "classiche" stanze, per i turisti che lo desiderano. Non è una richiesta di ampliamento: è la volontà di proporre soluzioni diverse al passo anche delle richieste del mercato di oggi».
Il convegno è stata anche l’occasione per illustrare le posizioni di Cia Agricoltori Liguria sulla normativa che riguarda gli enoturismo e gli olioturismo nonché quella che disciplina i diversi laboratori che ogni agriturismo può effettuare in occasione delle degustazioni organizzate.
L’agriturismo è una componente fondamentale dell’economia ligure, un modello di sviluppo sostenibile che coniuga tradizione e innovazione, contribuendo a mantenere vive la cultura rurale e le eccellenze del nostro territorio - ha dichiarato il vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura, Alessandro Piana, intervenendo all’evento -.  Per sostenere il settore, la Regione Liguria ha inserito nel Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale (CSR 2023-2027) risorse specifiche per la diversificazione delle attività agricole. Tra queste, 3.140.000 euro destinati all’intervento SRD03, per incentivare attività multifunzionali, e circa 900.000 euro per l’intervento SRG07, volto a sostenere progetti di sviluppo rurale, filiere corte e mercati locali.
Innovare non significa snaturare l’agriturismo, ma renderlo ancora più attrattivo, attraverso esperienze come l’enoturismo, l’oleoturismo e le fattorie didattiche. La nuova normativa europea sulle indicazioni geografiche apre ulteriori opportunità per creare sinergie tra turismo e produzioni tipiche. Tuttavia, il vero valore aggiunto rimane il fattore umano: il legame autentico tra chi ospita e chi sceglie di vivere un’esperienza unica”.
Un settore che conferma particolarmente dinamico. Come hanno confermato anche gli interventi del Segretario Generale della Camera di Commercio, Maurizio Caviglia;  della Prof.ssa Barbara Cavalletti, economista dell’Università di Genova; di Marilù Cavallero, presidente della Cooperativa Dafne e di Claudia Fiori, esperta in marketing territoriale e sviluppo rurale.
“ Proprio per questa dinamicità,  deve esserci la capacità, sia da parte degli operatori che delle istituzioni, di aggiornarsi costantemente e rimanere al passo delle tendenze e delle nuove richieste degli ospiti – ha sottolineato il presidente di Cia Liguria, Stefano Roggerone -. Per poterlo fare ci vuole elasticità, bastano spesso poche modifiche in un settore ormai normato da tempo. Abbiamo bisogno di soluzioni che permettano alle nostre imprese di rimanere competitive sul mercato, sfruttando tutto quello che i nostri agriturismi possono offrire anche da un punto esperienziale grazie ad un mix di opportunità, tra vigneti e oliveti ad un passo dal mare, che poche regioni possono offrire”. 
 
Guarda tutti gli interventi del convegno al link
https://www.youtube.com/watch?v=SaDaH0UWpwY
e scarica la slide dell’intervento di Federica Crotti. 
 



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